CEO di Vimeo: “Il futuro è lo streaming a 360 gradi”

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Intervista alla Ceo e al capo della Curation di Vimeo sul futuro della piattaforma: l’Italia è tra i primi dieci paesi per utenti che caricano video

L’estate scorsa Zuckerberg disse chiaramente che entro 5 anni Facebook sarebbe stato quasi interamente popolato dai video. Sarà contento chi con i video ci lavora da una vita, come Vimeo che, smentito il lancio di un servizio on demand, sta impegnando risorse nel supporto a 360° e sembra non spaventarsi dell’imperante tendenza al video verticale, vizio nato con Snapchat e proseguito col copia-incolla di ogni servizio di “Storie” esistente. Un’abitudine dalla quale sembra difficile scappare (quantomeno per i contenuti generati dagli utenti).

I video verticali rappresentano una grande parte del nostro ecosistema e credo che la finestra di fuga, in questo senso, sia del tutto chiusa. Vimeo guarda da sempre a nuovi modi di abbracciare ed elevare l’esperienza di fruizione di formati video, quelli verticali inclusi”.

D’altronde, poco importa. Ci saranno i video verticali, ma c’è anche tutto il resto e Vimeo sembra procedere dritta per la sua strada, senza farsi troppo tentare da mode varie ed eventuali: “È stata la prima piattaforma di video online a sostenere la riproduzione HD, nel 2007. Da allora, abbiamo continuato a mettere la qualità al primo posto – dice Sam Morrill, direttore della Curation per Vimeo – Siamo anche la più grande piattaforma video aperta gratuita, quindi rappresentiamo una casa naturale per i creatori che vogliano un’esperienza pulita e ininterrotta per le loro storie. Il nostro canale popolare Staff Picks è diventato una piattaforma di lancio per i registi e una fonte preziosa per agenzie e società di produzione per assumere nuovi talenti”. Questo risponde quando paragonato alla concorrenza di quel gigante di YouTube: pubblici diversi, servizi diversi. 

Morrill sarà in Italia in agosto, ospite del “Guarimba Film Festival” ad Amantea (CS), rassegna dedicata al meglio del cortometraggio e dell’illustrazione internazionale.

L’Italia vanta alcuni dei creatori più talentuosi del mondo ed è tra i nostri primi dieci paesi in termini di uploader.

Per questo, aggiunge Morrill, “stiamo continuando ad aumentare la nostra presenza sul mercato in diversi festival. Venezia di Oliver Astrologo è un grande esempio di un recente creatore italiano selezionato dal nostro team di curatori per Staff Picks“.

Al Guarimba, nel corso di una conferenza il 9 agosto, Morrill parlerà delle nuove funzionalità offerte dalla piattaforma (“Stiamo espandendo la nostra suite di strumenti di marketing e monetizzazione tramite la nostra tecnologia OTT e  il mercato di Vimeo On Demand, per consentire ai creatori di guadagnarsi da vivere dai loro video”), comprese quelle per i video a 360°.

Dal momento del lancio, decine di migliaia di video 360 sono stati condivisi sulla nostra piattaforma, dall’animazione al documentario – spiega di nuovo Anjali Sud –  Entro la fine dell’anno espanderemo il servizio al live streaming e convoglieremo i nostri sforzi per fornire per rinforzare gli abbonamenti per i servizi video rivolti ai network OTT. Per esempio, la nostra tecnologia alimenterà il servizio di video-on-demand “Laugh Out Loud” dell’attore Kevin Hart, in collaborazione con Lionsgate“.

Il tutto, coscienti del fatto che il formato, nonostante sia stato annunciato e coccolato dalle cronache, non abbia ancora raggiunto le masse: Sì, il 360 è resta ancora una tecnologia nascente e, fino ad ora, ha vissuto un’esperienza di bassa qualità sia dal punto di vista dei creatori, sia degli spettatori – conferma la Ceo –  La nostra priorità nel lancio del supporto era proprio quella di preservare la qualità dei video in modo da potesse essere visualizzato in rispetto delle intenzioni del creatore. Pensiamo che creatori di Vimeo siano l’anello che manca per trasformare i video 360 da tecnologia nascente a mainstream e sono entusiasta di vedere così tanti dei nostri creatori sperimentare lo storytelling in questo modo”.

Ne è certa, così come lo è stata del fatto che un servizio Svod per Vimeo avrebbe costituito il rafforzamento solo “di una piccola parte della community”: “Siamo giunti alla conclusione che l’opportunità di Vimeo di potenziare i suoi creatori sono troppo importanti per noi per impegnarci con qualcosa che sia diverso dall’assoluta attenzione e chiarezza. Il cambiamento nella strategia riguarda l’ampliamento delle nostre ambizioni,  non a loro riduzione, restando così fedeli al marchio e alle radici di Vimeo come casa numero uno per i creatori di tutto il mondo”.

Fonte: Wired

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